DETTAGLIO DEL CORSO
I partecipanti al corso saranno in grado di acquisire gli elementi basilari per avere una buona conoscenza delle principali tecniche diagnostiche e delle più adeguate strategie terapeutiche da adottare nella gestione dei pazienti con disordini temporomandibolari.
Negli ultimi anni, sulla base delle sempre più solide evidenze scientifiche in merito, l’approccio clinico ai disordini temporomandibolari (TMD) è progressivamente mutato, evolvendo verso orientamenti medically-based ed abbandonando il vecchio paradigma occlusale. I TMD sono oggi considerati a tutti gli effetti dei disordini muscolo-scheletrici che richiedono un complesso inquadramento multidisciplinare nell’ambito della diagnostica differenziale del dolore orofacciale. Ciononostante, alcuni approcci occlusally-based fondati su teorie del passato sembrano garantire discreti successi in ambito terapeutico, ed i motivi di questo ed altri contraddittori riscontri osservabili nella quotidiana gestione dei pazienti con TMD meritano di essere approfonditi.
Il passaggio epocale che ha caratterizzato la letteratura sui TMD nel recente passato deve essere compreso appieno nei suoi molteplici significati, sia clinici che etici, alla luce della necessità di favorire un corretto trasferimento dell’informazione scientifica alla pratica clinica. Nello specifico campo dei disordini temporomandibolari ciò si traduce nell’applicazione di approcci diagnostici centrati sulla figura del paziente, con riscoperta del ruolo fondamentale dell’anamnesi biopsicosociale e della semeiotica clinica, e di approcci terapeutici conservativi e reversibili, con forte ridimensionamento delle tecniche meccanicistiche di finalizzazione occlusale da sempre causa di spiacevoli overtreatments in termini biologici e finanziari.